Rapporto del quarto trimestre 2010 del CRESA

Dal Rapporto del quarto trimeste 2010 del Cresa emerge una ripresa non omogenea. L'Aquila segna il passo e fa registrare un momento di difficoltà. Nei prossimi mesi è previsto il calo dell'occupazione. C'è bisogno di una ricostruzione economica.

I principali indicatori evidenziano un’accelerazione della ripresa rispetto a quanto rilevato nel trimestre precedente. La flessione dell’occupazione ha assunto dimensioni più contenute. Migliorano le aspettative per il prossimo semestre. Continuano ad essere negative solo le previsioni occupazionali. È quanto emerge dall’indagine congiunturale del CRESA sulle imprese manifatturiere. 

 

Il quadro congiunturale

L’indagine   sulla   congiuntura industriale manifatturiere relativa al quarto trimestre 2010 è stata condotta su 363 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione. I risultati evidenziano sia a livello congiunturale che tendenziale incrementi di produzione, fatturato, export, ordini interni ed esteri e cali dell’occupazione. Rispetto   al   periodo   luglio-settembre le variazioni su base trimestrale   perdono   il   segno negativo e fanno registrare aumenti anche consistenti: il portafoglio ordini si attesta intorno al +10% la produzione al +7% e il fatturato al +6% (fatturato estero: +3%). Solo l’occupazione continua a contrarsi anche se in modo assai modesto (-0,1%). Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente le aziende abruzzesi   confermano   sostanzialmente sia gli incrementi sia il loro ordine di grandezza: produzione, fatturato estero e ordini interni aumentano di circa 1110%, gli ordini esterni di più del 20%. L’occupazione continua a scendere ma   in   modo   meno intenso      (-1%). Gli operatori del settore mostrano cautela nel valutare le prospettive   per   i   prossimi   sei mesi, ma i loro giudizi sono decisamente migliori di quelli espressi nel trimestre precedente. Moderatamente positive le aspettative relative a produzione, fatturato e ordini esteri, sostanzialmente stazionarie quelle sull’andamento degli ordini interni. Restano   pessimistiche   le   previsioni sulla tenuta dei livelli occupazionali.

 

Le piccole e medie Imprese

Le piccole imprese mostrano deboli segni di ripresa con variazioni quasi sempre positive ma inferiori alla media del manifatturiero abruzzese. Ottimo l’andamento su base trimestrale degli ordini esteri (+34,2%). L’occupazione rimane stabile nel breve periodo ma si contrae su base annua (-1,8%). Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi sono pessimistiche, in particolar modo per l’occupazione. Le medie imprese mostrano un andamento generalmente crescente ma meno intenso rispetto a quello regionale. Calano il fatturato su base trimestrale (-0,7%) e l’occupazione (-0,7% congiunturale e -1,6% tendenziale). Ottime le aspettative per produzione, fatturato e ordini, buone quelle sull’occupazione. 

 

Le grandi imprese

A trascinare la ripresa sono le aziende con oltre 250 addetti che presentano variazioni positive e generalmente sostenute di tutti gli indicatori su base sia trimestrale che annua. Si rileva, in particolare,   che   sono   solo   le aziende di maggiori dimensioni a far registrare incrementi dei livelli occupazionali (congiunturale: +0,8%, tendenziale: +1,5%). Gli operatori del settore prevedono per i prossimi sei mesi una fase di forte crescita della produzione, del fatturato, del portafoglio ordini e una flessione dell’occupazione.  

 

Il territorio

La provincia di Chieti continua a migliorare le proprie performance su base annua e torna ad espandersi anche   rispetto   al trimestre precedente. Mostra incrementi   superiori   alla   media regionale su entrambi gli orizzonti temporali. È la provincia che fa registrare il miglior andamento dell’occupazione (congiunturale: +0,1%, tendenziale: -0,2%). Le previsioni sono ottimistiche. Le aziende     manifatturiere aquilane continuano ad essere in difficoltà. Positivo,   anche   se meno sostenuto   della   media regionale,     l’andamento     della produzione e degli ordini interni, negativo quello dell’export, degli ordini esteri e dell’occupazione. Il fatturato subisce un lieve incremento solo su base annua. Per i prossimi sei mesi gli operatori prevedono un peggioramento generale. La   provincia   di   Pescara   fa registrare ottimi Incrementi congiunturali   e   tendenziali   delle vendite estere attuali e future e del   fatturato   su   base   annua. Produzione, occupazione e ordini interni mostrano un andamento, peraltro non sempre positivo, peggiore di quello medio regionale. Le aspettative per il prossimo futuro sono di flessione. Il settore manifatturiero teramano vive un importante incremento su base trimestrale e annua del fatturato e degli indicatori di competitività internazionale. Si contrae l’occupazione congiunturale e tendenziale e quest’ultima mostra la flessione più consistente tra le province abruzzesi. Gli operatori esprimono cautela sulle prospettive a breve di produzione, fatturato e commesse estere e pessimismo sulla tenuta dei livelli occupazionali e degli ordini interni. 


I Settori:

  • Alimentare, bevande e tabacco.Dopo un periodo di crescita ininterrotta, il comparto vede su base trimestrale contrazioni di fatturato, ordini e occupazione e incrementi   non   superiori   alla media regionale degli altri indicatori. Moderatamente   positive   le variazioni tendenziali con la sola eccezione   dell’export   che   fa registrare un +18,0%. Le previsioni a sei mesi sono generalmente migliori di quelle medie regionali.
  • Tessile, abbigliamento e calzature. Il comparto pare essere uscito da un periodo difficile. Aumentano su base annua e trimestrale i valori di quasi tutti gli indicatori. Migliore della media regionale l’andamento congiunturale degli ordini esteri e dell’occupazione la quale, tuttavia, sul fronte tendenziale fa rilevare la più pesante contrazione tra tutti i settori del manifatturiero. Le aspettative per il futuro sono buone solo per il fatturato. 
  • Legno e mobile. Cresce in modo significativo l’export. Sotto il profilo congiunturale il fatturato vive un incremento superiore alla media regionale, la produzione e gli ordini interni aumentano in modo più contenuto e gli ordini esteri e l’occupazione   si   contraggono. Sul   piano   tendenziale   calano produzione, ordini e occupazione. Le previsioni sono di stazionarietà con dubbi sulla tenuta dei livelli occupazionali e degli ordini esteri.
  • Lavorazione di minerali non metalliferi. Gli incrementi su base trimestrale sono nel complesso superiori a quelli del manifatturiero regionale. Meno buono è l’andamento   tendenziale   con   incrementi inferiori alla media e decrementi   del fatturato   e   delle commesse interne. Cresce l’occupazione su entrambi gli orizzonti temporali, particolarmente quella tendenziale. Le aspettative per il futuro restano pessimistiche.
  • Metalmeccanica. Nel confronto con il trimestre precedente e con IIIV trimestre 2009 il comparto presenta incrementi generalmente inferiori alla media regionale di quasi tutte le grandezze. Si rileva l’aumento su base trimestrale dell’occupazione. Le previsioni sono generalmente ottimistiche con aspettative di contrazione per la sola occupazione.
  • Elettromeccanica ed elettronica. Il comparto ha fatto registrare aumenti superiori alla media del manifatturiero   abruzzese   della produzione e degli ordini e, solo su base annuale, del fatturato. Peggiora, più che a livello regionale, la situazione congiunturale e tendenziale dell’occupazione e negativo è anche l’andamento delle vendite estere. Se si esclude l’occupazione, le previsioni a sei mesi sono positive.
  • Mezzi di trasporto. Il comparto ha fatto rilevare diffusi e consistenti incrementi congiunturali   e tendenziali   di quasi tutte le variabili ad esclusione del portafoglio ordini esteri, che su base trimestrale aumenta in modo contenuto, e dell’occupazione,   che   su   entrambi   gli orizzonti temporali presenta variazioni negative peggiori della media regionale. Gli operatori del settore prevedono forti incrementi nei prossimi sei mesi.
  • Chimico-farmaceutica. Continua a non essere buono l’andamento   congiunturale   con contrazioni di produzione, export e occupazione e incrementi contenuti   degli   altri   indicatori   ad eccezione degli ordini esteri che fanno registrare un raddoppio. Se si escludono le crescite superiori alla media regionale di fatturato e occupazione, flessioni e deboli aumenti si registrano anche a livello tendenziale.

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